A dare il nome alla casa è stato il ritrovamento di una statua erroneamente attribuita al politico ateniese Aristide. Si è scoperto in seguito che invece rappresentasse Eschine altro oratore ateniese.

    La villa si affacciava sul mare, aveva un grande giardino circondato e impreziosito dal colonnato di un bel peristilio. E' molto vicina alla villa dei papiri al punto da essere stata utilizzata dai Borboni come area di passaggio per raggiungere l'altro edificio ben più ricco da saccheggiare. Sfortunatamente i cunicoli scavati dagli operai inviati dai Borbone hanno distrutto molti ambienti della casa di Aristide