Si tratta della casa del banchiere di Pompei, molto probabilmente arricchitosi grazie ai soldi prestati ai concittadini per riparare i danni alle loro abitazioni causati dal terremoto del 62 d.C..  Il suo ricco archivio è stato recuperato e ci ha permesso di ricostruire 10 anni della sua attività, (dal 52 d.C. al 62 d.C) e di ricostruire la tipologia di transizioni economiche fatte di contratti di vendita di terre o schiavi e di ricevute di pagamenti.
    A quanto pare vendeva beni per conto terzi e riscuoteva affitti, con quali metodi è da capire, prendendo una provvigione tuttosommato modesta compresa tra l'1 e il 4%.
    Di notevole interesse archeologico sono i due affreschi, (uno rubato ed uno conservato al Museo Nazionale di Napoli), in cui vengono documentati i danni fatti dal disastroso terremoto.