Si tratta di un edificio elegante ed imponente fatto costruire da Eumachia, sacerdotessa di Venere e protettrice dei lavandai.
    Ad attrarre l'attenzione è sicuramente il fregio marmoreo che incornicia il portale di accesso alla struttura i cui motivi ricalcano quelli augustei.
    Un porticato e delle statue abbellivano il cortile interno e tra queste spiccava la statua di Eumachia attualmente conservata al Museo Nazionale di Napoli.
    L'uso della struttura non è certo, si ritiene che vi si tenesse il mercato della lana o che fosse la sede dei fullones (lavandai). Appena varcato il portale di accesso, sulla destra è situata una giara dentro la quale i passanti erano invitati ad orinare onde fornire ai fullones il prezioso liquido capace di candeggiare e sgrassare i tessuti.